Titolo: Torna. Lettera di un padre a un figlio omosessuale
Autore: Stefano Antonini
Genere: Narrativa Contemporanea
Casa Editrice: Astro Edizioni
Lunghezza: 160 pagine
Prezzo: Ebook €2,79 – Cartaceo €10,96
Data di pubblicazione: 30 Maggio 2019
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Sinossi
Siamo io e te, papà.
Il mio amore e il tuo amore.
Incondizionato.
Un padre rientra a casa prima dal lavoro e trova il figlio diciassettenne tra le braccia di un ragazzo. Lo stupore, la rabbia e il dolore gelano ogni sua reazione. Si chiude in camera e riesce a fare solo una cosa: scrivere una lunga e toccante e-mail al figlio.
Torna è la lettera che ogni ragazzo rifiutato dalla famiglia avrebbe voluto ricevere, è l’occasione, per ogni genitore incapace di accettare la diversità, di aprire un dialogo con se stessi per trovare quelle risposte che, da soli, è difficile darsi.
Torna è la lettera che forse avrebbe evitato il suicidio di molti minorenni che, di diverso, avevano solo la capacità di amare.
Torna è anche la risposta di un figlio alle parole di un padre che non ha mai chiuso la porta in faccia alla speranza.
RECENSIONE
Perdonami, un padre è un padre, sempre. […] È vero, oggi non vorrei esserlo. Preferirei essere zio. O amico. O benemerito sconosciuto con il quale confrontarsi in chat. Perché oggi, tu e io, abbiamo sbattuto la faccia contro la vita.
All’inizio del libro troviamo una prefazione di Marco Lodi, psicologo terapeuta, che sottolinea e rimarca come tutte le persone, contenute nell’acronimo QLGBT+, siano immerse in un dolore profondo, una sofferenza che noi, con la nostra cecità e i pregiudizi, enfatizziamo.
Nella prima parte del libro leggiamo la lettera del padre al figlio, figlio che per casualità scopre omosessuale. L’impatto con la realtà è destabilizzante e violento, uno choc che lo porta al silenzio e all’isolamento nel tentativo di capire come affrontarla. Pochi attimi per ritrovare la calma e far scemare lo stupore, momenti in cui il figlio scappa per non tornare. Decidere di scrivergli una lettera, una email, non è facile, tenta di trovare un canale di comunicazione che lo porti a non perdere il figlio che tanto ama anche se fatica ad accettarlo. Leggiamo la profondità del suo essere padre attraverso lo sconcerto e la confusione, regalandoci anche parti che sdrammatizzano e ci fanno sorridere. Sorridiamo verso questo padre che ammette di essere solo un uomo e come tale fallace. Ha sempre creduto di essere di mentalità aperta fino a quando riguardava altri, scoprire la propria ipocrisia gli permette di porsi delle domande, di porsi in maniera autocritica di fronte a qualcosa che non approva e lo disgusta. Ammette i suoi limiti e comprende che la vita del figlio non gli appartiene, che deve viverla appieno con le sue convinzioni, seguendo i suoi obiettivi, con amore e rispetto. Non nega o rinnega l’amore che prova per lui, gli chiede di tornare a casa, di aprire un canale di comunicazione perché vuole esserci per lui come è sempre stato. Prova a metterlo in guardia di come e quanto soffrirà nella vita, ma allo stesso tempo lo sprona a viverla appieno, con onestà e consapevolezza.
Posso raccontarmi quello che voglio, posso fare il padre severo e moralista, bigotto e sbigottito, ma se mi metto alla prova, se provo a essere sincero con me stesso, devo riconoscere che la prima cosa che mi balza all’occhio è la tua sofferenza.
Nella seconda parte troviamo la risposta del figlio, una lettera scritta quindici anni dopo, una risposta che ha sempre procrastinato nel tempo, e ora non gli resta che affidarla alle pagine di uno scritto che il padre non leggerà mai. Conosciamo così la vita del figlio, gli anni difficili e bui, i momenti di sconforto tentando di capire e capirsi. Ripercorriamo con lui la sua crescita, la fuga all’università, il suo decidere di vivere la vita con entusiasmo ponendosi degli obiettivi e dei valori personali. Scopriamo l’importanza dell’amore del padre, un amore che non è mai scemato anche nell’incapacità di comunicare da quel giorno lontano.
“La tua vita è solo tua, non permettere che nessuno te la strappi di dosso.”
“Torna” è una storia bellissima, che ci mostra tutte le fragilità di questo padre che non accetta l’omosessualità del figlio e, nonostante ciò, non lo rinnega, non lo abbandona, tenta di capire e capirsi. Sicuramente la cosa più importante è che non smette di amarlo, di essere al suo fianco pronto a sostenerlo in una vita difficile e dolorosa, un’esistenza ancora troppo condizionata da ignoranza e pregiudizi. Nelle parole del padre sono molti gli insegnamenti che percepiamo e che l’autore tenta di trasmettere, il rispetto e l’amore che sono, e devono essere, alla base di ogni interazione, anche nella diversità e nell’incapacità di comprendere appieno. Questo è sicuramente un libro che sa toccare tematiche difficili e importanti senza buonismi o abbellimenti romanzati, non è una storia di sbagli e redenzione, è una storia di amore e rispetto incondizionati. È un libro che consiglio a tutti di leggere, ai genitori confusi e ai figli spaventati. Due lettere dolcissime e struggenti nella loro delicatezza.
VOTO 5/5
Categorie:Contemporaneo, Narrativa, Recensioni