Il male non guarda in faccia a nessuno e stavolta ha picchiato duro, molto duro. Emma Rose, in un tiepido mattino d’autunno, si avvicina con aria felice alla culla della sua bimba. Le piaceva così tanto osservare le sue minuscole forme, perfette sin nei minimi dettagli. Adorava gustarsi quei momenti così intimi e speciali, in cui Angela sognava magici regni fatati come tutti i bimbi del mondo, mentre lei, da buona mamma super orgogliosa, ammirava la sua opera d’arte. Ma quel mattino non portava con sé nulla di magico. Quel giorno il cuore di Angela aveva cessato di battere. Morte bianca, le dicono i medici, dopo aver effettuato tutti gli accertamenti del caso. Non è stata affatto colpa sua. Ma per Emma il dolore è devastante, continuo, la dilania in ogni molecola del suo essere, giorno e notte. La morte di Angela è sopraggiunta a sei mesi dalle nozze, tanto desiderate, organizzate alla perfezione con meticolosità maniacale, nozze da sogno che stanno per essere annullate, perché Emma si sta spegnendo, attimo dopo attimo, consumata da un dolore che ha disintegrato il suo mondo, tutto quanto. Sì, perché il rapporto idilliaco con il suo futuro marito ha fortemente risentito di quella tragedia, la quale ha impattato in modo talmente violento sulle loro esistenze da frantumare ogni equilibrio. Dopo l’ennesima lite furiosa, Emma decide di scappare, per mettere ordine in qualche modo in una vita che le sta sfuggendo di mano. Salta su un volo per Venezia, alla disperata ricerca di una pace che sembra essere solo un lontano ricordo. Dieci giorni dopo, mentre passeggia con aria afflitta per le calli, circondata da coppie raggianti, riceve una telefonata che la sconvolgerà talmente tanto da costringerla a tornare sui suoi passi e…
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